Tra Kalinic, la Cina, i mal di pancia di Sousa e il mercato qui non sembra neanche Fiorentina-Juventus.

Non si tratta di essere nostalgici, ma realistici: se abbiamo una possibilità di battere una squadra nettamente più forte di noi, questa possibilità è nella preparazione della gara, dentro e fuori dal campo.

Basta col politicamente corretto, basta col dire che è una partita come tutte le altre, perché non lo è nel modo più assoluto.

E mi piacerebbe che ci allenassimo alla gara come se dovessimo giocare anche noi, che non ci fermassimo se per caso loro passano in vantaggio, che insomma siano novanta minuti di fuoco e anche di più, cioè da quando loro entrano in campo per il riscaldamento o se Agnelli/Marotta/Nedved dovessero fare il loro classico giro di campo.