Ero tra i cinque giornalisti presenti quando qualche anno fa  Cognigni illustrò i piani della società, dando in pratica il via al tanto detestato autofinanziamento.

In quell’occasione il presidente esecutivo non disse mai che non c’era alcun interesse a vincere la Coppa Italia, ma che analizzando i costi e i ricavi della manifestazione era stato verificato come il pagato in premi fosse superiore a quanto la Fiorentina avrebbe incassato dalla Lega, ma la Coppa i Della Valle la volevano vincere in tutti i modi.

Nel telefono senza fili che è ormai diventato il circo mediatico viola la società avrebbe invece preferito non alzare quel trofeo…

Un anno fa lo stesso Cognigni espresse un concetto più o meno simile al Corriere Fiorentino parlando di entrate e uscite per una qualificazione Champions, aggiungendo anche in questo caso che l’obiettivo era quello di entrare nella competizione, concludendo tragicamente con un “non ci faremo trovare impreparati in vista del mercato di gennaio”.

Per molti tifosi la Fiorentina avrebbe invece deciso di rinunciare di propria volontà al terzo posto.

Con l’intervista che ho realizzato in esclusiva con Panerai stessa musica: Panerai non ha mai detto che attualmente ci sono 48 milioni di deficit, ma che Corvino è dovuto partire da una situazione in cui nel 2014 (ripeto, nel 2014) il disavanzo era appunto di 48 milioni. Cifra peraltro già contestata a Genova da Pradé.

Certo, sarebbe molto meglio se qualcuno ci dicesse di quanto è fuori attualmente la società, aiuterebbe alla trasparenza e servirebbe a capire quando finalmente finirà questa via crucis verso la parità di bilancio.

E’ chiaro che queste prospettive non sono esaltanti perchè a tutti piacerebbe una gestione più passionale in termini economici dei Della Valle, ma almeno cerchiamo di ristabilire un po’ di chiarezza.