No, basta: mi arrendo.
Non intendo entrare in polemica con Pantaleo Corvino e non mi interessa se fossi o meno tra quelli che lui avrebbe desiderato vedere oggi, durante l’attacco alla categoria dei giornalisti.
In verità mi parrebbe di aver già dato, ma non si sa mai.
Ieri, dalle 17 in poi ho ripetuto almeno cinque volte tra radio e televisione che trovavo assurdo parlare dopo la partita di tetti ingaggi e non celebrare invece ed analizzare la bella vittoria di Parma, ma può darsi che abbia detto una mezza parola fuori posto, che abbia usato un aggettivo non funzionale al progetto della Fiorentina, che abbia sbagliato un congiuntivo (difficile, ma non si sa mai), insomma che abbia tradito la fiducia che il popolo viola ripone in me.
Non so più che dire sull’argomento, tranne che sarebbe giusto precisare chi, come e quando ha riportato scorrettamente le frasi della società (sempre seguendo la linea del Corvino-pensiero).
Basta sfogliare l’archivio di questo blog per leggere di più e di peggio contro la così poco stimata categoria, ma questo giochino di mettere i tifosi contro i giornalisti (o i giornalai, come veniamo chiamati da alcuni tifosi) è stucchevole e forse ci vorrebbe pure qualche idea migliore per passare il tempo.
E comunque ribadisco per l’ennesima volta: Corvino è quanto di meglio potessimo pretendere come direttore sportivo.
Ultimamente soffre di una certa incontinenza verbale, ma non si può avere tutto dalla vita.

RISPONDO A TUTTI IN SERATA!