Siamo alle solite: incontro mediatico tra me e Corvino e molti che pensano che tra me e lui ci sia dell’astio, della prevenzione.
Da parte mia assolutamente no, da parte sua non credo, ma se così fosse sarebbe un suo problema.
Ero tranquillissimo all’inizio dei quaranta minuti di intervista e lo ero ancora di più alla fine.
Ho fatto delle domande e (all’inizio) non ho avuto delle risposte, per questo sottolineavo, ribadivo, tornavo sull’argomento.
L’ho spiegato a Pantaleo e poi in diretta: spesso a Corvino vengono riferite cose dette durante il Pentasport (che lui considera la trasmissione di maggiore impatto tra i tifosi e ha ragione, visti i dati di ascolto) e quindi accumula, salvo poi scaricare rabbiosamente il suo punto di vista alla prima ondata.
Non mi ha assolutamente “cazziato”, come ha scritto qualcuno e le nostre vite professionali vanno avanti con il reciproco rispetto.
Ribadisco che è il migliore direttore sportivo che abbiamo avuto negli ultimi vent’anni, che è un po’ troppo permaloso e che, come tutti, può sbagliare.
Meglio però lui, di uno bravo con i congiuntivi, che magari mi liscia in diretta, ma che poi non prende i giocatori giusti.