Ci sono cose che non mi piacciono nella gestione dei Della Valle e l’ho detto a più riprese.
Capisco il non volersi mischiare troppo col carrozzone del calcio (ma nel 2005, per il bene di tutti, ebbero paura e si fecero fregare dai gatti e dalle volpi dell’epoca), ma il loro aulico distacco produce mediaticamente risultati molto inferiori all’impegno profuso e alle risorse economiche investite.
C’è un vizio di fondo, che è quello di non considerare la storia viola ante-Della Valle (vedi le foto in sede) e uno stare sulla torre d’avorio che rende molto difficile la comunicazione.
Ma oltre questo vedo poco altro da rimproverare ad una famiglia che se non ci fosse creerebbe un vuoto colmabile, temo, solo con qualche avventuriero.
Come sempre accade nella vita, si danno per scontate le cose che si hanno, e così a noi sembra normale il quarto posto, una gestione senza affanni finanziari, la certezza di continuare a fare calcio a determinati livelli.
Qualcuno però mi dovrebbe spiegare che cos’ha di così diverso Firenze da Bologna, oppure da Venezia, che per esempio potrebbe essere un’ottima attrattiva per il famoso sceicco, che tra l’altro ora se la passa meno bene per via del calo del petrolio.
Invece noi fiorentini siamo convinti di essere più degli altri: più belli, più seducenti, addirittura più simpatici per via delle nostre battute fulminanti.
E se ci dessimo una calmata?