Non immaginavo che fosse così entusiasmante l’inizio dell’avventura a Radio Bruno Toscana.
Sarà forse perché è magicamente coincidente con una nuova e bella fase della mia vita privata, fatto sta che mi sto divertendo molto, pur nelle inevitabili difficoltà dell’inizio.
Per esempio è molto importante avere gli ospiti in studio, ora che finalmente siamo a Firenze, che era poi il mio sogno da 35 anni.
Ne abbiamo avuti due al giorno, a volte pure tre, e le cose cambiano perché il ritmo aumenta, gli argomenti variano, io, che sono ormai un rompipalle a livello europeo, riesco perfino ad essere soddisfatto.
Poi c’è l’aspetto tecnico: Prandi e Bolognesi ti assistono in tutto, e se è vero che abbiamo sottovalutato il problema delle frequenze è altrettanto certo che entro l’inizio del campionato tutto sarà a posto e la radiocronaca avrà una diffusione ancora maggiore rispetto a prima.
Lavorare in coppia con Maurizio è come andare in piazza Savonarola da ragazzi, se arrivassero il Campucci, il Mosca, il giovane Sandrucci e il Paoletti si potrebbe pure pensare ad un bel tre contro tre nel giardino di inverno adiacente ai nostri bellissimi studi.
Poi magari stiamo fermi per una settimana causa dolori articolari, ma questo è un altro discorso.
Chiudo con un ringraziamento doveroso alle tantissime persone che ho incrociato a Moena e che mi hanno dimostrato affetto chiedendo una foto o un autografo allo stand di Radio Bruno Toscana.
Sentendo il loro calore, ascoltando le accorate lamentele perché non potevano sentire il Pentasport, ho capito una volta di più la responsabilità di guidare un gruppo che magari ha già fatto qualcosa nella vita mediatica viola, ma che ogni giorno deve dimostrare di meritarsi gli ascolti che ha.

P.S. Per il discorso frequenze: ci date tempo fino al 31 luglio?
Ragazzi, avrete delle bellissime sorprese…