Sarà bene precisare il mio pensiero su coloro che per cooptazione o elezione hanno visibilità e compiti di rappresentanza tra i tifosi.
Premesso che se il calcio fosse uno sport “normale” e l’Italia un Paese “normale” i capitifosi non esisterebbero, credo che non si possa eludere la realtà e quindi è giusto confrontarci su come stiano effettivamente le cose.
Ebbene, per come è strutturata la realtà fiorentina, per le persone che sono attualmente a capo delle organizzazioni del tifo, il ruolo dei Passarella, Brazzini, Tanturli, Pucci, Fratoni e via dicendo è necessario.
Sono loro il collo di bottiglia, il filtro per non far passare le pulsioni violente e le contaminazioni politiche (soprattutto dell’estrema destra, perché negarlo?) che attualmente cercano di infettare la Fiesole e pure la Ferrovia.
Personalmente ho avuto delle perplessità verso alcune di queste persone, specialmente una che non mi ha mai convinto, ma poiché sono valutazioni appunto personali, evito di fare nomi e polemiche sterili.
I capi del tifo dovrebbero darsi una missione che è (lo capisco) una contraddizioni in termini, dovrebbero cioè portare il mondo delle curve a non avere più bisogno di loro perché allo stadio non c’è più bisogno di confrontarsi con i delinquenti e gli imbecilli.
E’ un’utopia?