Questa volta mi piace molto di più, anche se sono ancora in Italia.
Sarà la Spagna, sarà l’avversario, sarà che ci vado con mia figlia Valentina, sarà quel che sarà, ma sento nell’aria molta più elettricità rispetto a settembre e quasi mi spiace che non sia ad eliminazione diretta.
Lo so che avremmo rischiato, ma vuoi mettere il brivido?
Questa sì che è una prova di maturità: se usciamo imbattuti anche dal Madrigal, potremmo davvero cominciare a pensare in grande.
Lascio alle spalle tutta l’amarezza personale per la sconcertante serata di domenica in televisione, tendo metaforicamente la mano a Corvino e mi preparo a vivere un full immersion viola in una città che già conosco ai tempi di Bati e Rui.
Sembra un’era geologica fa ed invece era solo il duemila.