“Come può un uomo uccidere un suo fratello?”, si chiedeva il grande Guccini cinquanta anni fa ed era una domanda chiaramente retorica.
Eccome se poteva, ma almeno quelli della nostra generazione avevano durante la propria crescita dei limiti a ciò che ci sembrava orrendo, dei confini che non potevano essere superati.
Uno su tutti, i bambini.
Una pistola, una mitragliatrice, un fucile si ferma davanti ad un bambino, così pensavamo.
E invece no: in Pakistan i talebani hanno sparato a sangue freddo a decine e decine di piccoli indifesi, uno addirittura di due anni, mentre è di poche ore fa la notizia di 16 bambine morte in un attentato di kamikaze nello Yemen.
Sento che di fronte a quello che leggo e che vedo il democratico, l’illuminista che da sempre c’è in me se ne sta pericolosamente scivolando via per lasciare il posto ad un sentimento di autodifesa che non mi piace affatto, ma che temo diventerà necessario.