Voterei ancora Matteo Renzi perché mi pare l’unica possibilità per uscire dall’immobilismo della politica.
Perché sta cercando davvero di cambiare l’Italia, anche se ha esagerato nella creazioni di aspettative che per ragioni oggettive non potevano essere poi rispettate.
Credo che ci sia un vizio di fondo nel come in Italia si guardi alla politica e cioè che la si consideri come se fosse un continuo campionato di calcio, in cui esiste il tifo a favore e ancora di più il tifo contro.
Sto con Renzi e contro Grillo (per esempio), come se si giocasse Fiorentina-Juventus, mentre invece la politica è ben altro, è la sintesi dei rispettivi interessi e dei rispettivi ideali, la sommatoria delle esigenze di chi deve essere governato.
Anche per questo sono profondamente disinteressato alla querelle tra Diego Della Valle e Matteo Renzi che invece pare tanto turbare il popolo viola, come se assistesse ad un doloros bisticcio in famiglia che imbarazza.
Non conosco l’eventuale programma politico del patron della Fiorentina, ma personalmente lascio sempre aperto il cervello: se ci saranno cose interessanti, dirò la mia da cittadino.
Per ora seguo con preoccupazione gli sforzi di Renzi, sottolineandone anche gli errori di percorso, alcuni dei quali erano evitabili, se solo ci fosse stato meno voglia di stupire e di dare spazio soprattutto a determinati ministri (io ancora non ho capito perché a recuperare in Congo i bambini da adottare sia andata la Boschi, che cura i rapporti con il Parlamento).
Per ora lo rivoterei e credo che pensino come me la maggioranza delle italiane e degli italiani che ancora si sforzano di entrare nel seggio.