Come contro il Genoa avremmo meritato di vincere, però stavolta c’è stata meno intensità e oltre ai due pali, che comunque sono il segno inequivocabile della sfiga, ho visto poco altro.
Fatichiamo ad arrivare al tiro, siamo piuttosto lenti e alla fine inevitabilmente prevedibili e io credo che queste difficoltà si spieghino soprattutto con la partenza lenta di due simboli della Fiorentina spumeggiante di Montella: Borja Valero e Cuadrado.
Sulla mia passione calcistica verso lo spagnolo sono state disegnate perfino vignette e quindi mi costa scriverlo, però da almeno sei mesi Borja non è più lui.
E, aggiungo, se si fosse chiamato Aquilani, se fosse stato romano ed ex romanista ed avesse giocato in quel modo, beh l’allarme rosso sarebbe già scattato da tempo.
Cuadrado invece pare non divertirsi più, e noi con lui, perché non è proprio esaltante vedergli fare una partita nella partita e perdere diversi palloni.
E’ turbato dal mancato adeguamento del contratto promesso da tempo?
Se fosse così, dubiterei della sua intelligenza perché, premesso che ogni promessa è un debito, non mi pare che giochi gratis.
Dice: sì, ma sono stati proprio Cuadrado e Borja a prendere due pali clamorosi.
Risposta: sì, ma hanno fatto solo quello e sinceramente mi pare troppo poco.