E’ la cosa più bella di questo lavoro: crei qualcosa che si vede, anzi si sente, subito.
La radio è unica, continua ad avere per me un fascino che è un misto di fantasia, impegno, intuizione.
Questa avventura in Argentina e in Brasile di Radio Blu è stata fantastica nella sua fase teorica, cioè quando l’ho pensata, peccato che ora scatti nella mia testa quel maledetto vizio del perfezionismo che mi accompagna da sempre.
Per questo arrivo negli stadi due ore prima della partita, per questo controllo tutto fino all’ultimo secondo: si potrebbe anche intravedere una sorta di insicurezza di fondo, io preferisco chiamarlo rispetto verso chi ci ascolta e che ha fatto sì che potessi costruire qualcosa.
Il problema è che stavolta io non ci sono in Sudamerica, e non ci sono neanche Sardelli e Loreto che avrei massacrato di chiamate, e quindi una SIM argentina che non si attiva già ti rovina metà pomeriggio.
Ora però sto ascoltando l’ottimo Andrea Chiavacci e quindi un po’ mi rilasso, ma solo un po’, fino alla conferenza di stasera…