Marco Travaglio è uno strepitoso giornalista, che a volte prende strade un po’ troppo semplici per affondare le unghie sulla propria preda, ma che si fa leggere sempre con grande gusto.
Dal giorno del trionfo di Matteo Renzi sono imperdibili le sue cronache sulla corsa a salire sul carro del vincitore, oggi definito opportunamente cargo, vista la massa di persone che spinge per trovare anche uno strapuntino.
Basta pensare che nella foto di gruppo post trionfo, oltre al giovane turco anti-renziano Orfini, a Stumpo che impedì il voto a chi non aveva votato alla prima tornata alle primarie del 2012, c’era addirittura Fassina chi?, anche se nascosto, forse per un rigurgito di dignità.
Ottima pure la battuta di Andrea Salerno: “Partita la gara a chi conosce Matteo da prima. Qualcuno twitta: ecografia prenatale”.
In Italia è sempre andata così, si corre sempre in soccorso dei vincitori, ma stavolta è tutto molto di più, anche perchè lo stile informale di Renzi facilita il contatto e quindi sono migliaia le persone che possono dire di aver interagito con lui, fosse solo per un selfie o una stretta di mano.
Ieri D’Alema (D’Alema!) raccontava felice e contento di come lui e il premier si scambiassero sms “come dei ragazzi”.
Tutto questo a noi fiorentini, che magari conosciamo davvero Renzi da molto prima che diventasse Renzi, fa molto sorridere, rafforzandoci ahimé nella convinzione di essere come sempre e da secoli al centro del mondo.