Se davvero vogliamo tentare di essere un Paese migliore, bisogna avere rispetto per quei tre italiani su quattro che o non hanno votato o hanno dato la loro preferenza a Grillo, Berlusconi o ad altri partiti.
E’ vero, i 5 Stelle quel rispetto non l’avrebbero mai avuto, come dimostrato dai toni tenuti dalla loro discesa in politica e ci sono molti post cancellati e no di questo blog a dimostrarlo.
Ora qualcuno di loro grida ai brogli elettorali (che ovviamente non c’erano nel febbraio 2013), altri suggeriscono di ignorare l’esito delle consultazioni, ma sono spero farneticazioni di genete assetata d’odio.
E’ vero, Berlusconi ha dato più volte di coglioni ai votanti della sinistra, ma credo che ormai il personaggio debba essere derubricato a caso umano, e comunque non si era mai visto nella storia un condannato con sentenza definitiva così libero di muoversi nell’agone politico.
Ha vinto la speranza di un’Italia diversa e io, che ho sempre creduto moltissimo fin dall’inizio in Matteo Renzi, mi sento come se fossimo alla vigilia di un lungo viaggio, un percorso complicato di cambiamenti che ci coinvolgerà tutti e a tutti chiederà un tribut,o piccolo o grande che sia.
Perché è a noi che stiamo meglio che bisogna chiedere e non importa quanta fatica abbiamo fatto (e qui parlo a titolo assolutamente personale) per raggiungere una certa tranquillità.
Ma non voglio più vedere sprechi, rendite di posizione basate sulla conoscenza del potente di turno, non voglio più vedere l’arroganza della parte politica che ho sempre votato e che si è sempre sentita moralmente e culturalmente superiore, non ho mai capito per quale motivo.
Vorrei vedere l’Italia crescere, non lasciando indietro nessuno.