Forse ci vorrà l’intervento dei Della Valle per porre fine a quella che sembra sempre di più una “Guerra dei Roses” in salsa viola.
Sto parlando ovviamente del solito Bojinov, degli striscioni che improvvisamente spuntano a Castelrotto e del deprezzamento sempre più evidente del giocatore.
Una storia triste, in cui noi non possiamo che fare da cassa di risonanza.
Sono certo che i proprietari della Fiorentina sono a conoscenza e avallano la linea dura di Corvino, ma c’è da capire se in caso di improvviso rinsavimento del bulgaro e del suo entourage (leggi firma del prolungaemnto del contratto) siano disposti a farlo davvero questo prolungamento.
Perché questa è l’unica strada (tortuosa) percorribile: come nelle famiglie con i bambini bizzosi uno (Corvino) fa la parte del cattivo e l’altro (Della Valle) quella del più comprensivo.
Scena dal ritiro: Bojinov chiede un colloquio con uno dei due fratelli (forse è meglio Andrea, ma è pure più imbarazzante dopo Perugia 2006), china la testa e dice: “ho sbagliato, firmo”.
Il suddetto fratello Della Valle fa un bel sospirone, pensando a quanta fatica sia stata fatta per poter corrispondere la modica cifra di due milioni e duecentomila euro lordi annui ad un suo dipendente ventunenne, e rimette la palla a Corvino e Prandelli.
Altre soluzioni non ne vedo, a meno di rassegnarsi davvero a perdere 15 milioni di euro in 4 anni.