Le avevo messe nel conto le critiche per la partecipazione di Dario Nardella al Pentasport ed infatti sono arrivate puntuali.
Le ho passate quasi tutte, escluse quelle troppo offensive e/o che tiravano in ballo assurdità.
Non pretendo di piacere a tutti, ci mancherebbe, ma ritengo doveroso puntualizzare alcuni aspetti.
Dal 2011 Dario Nardella interveniva al Pentasport il lunedì in qualità di assessore allo sport del Comune di Firenze e di vice sindaco: se lo stesso ruolo lo avesse coperto un rappresentante della destra, avrei cercato lo stesso contatto.
Da quando è diventato prima deputato e poi “facente funzioni di sindaco” le occasioni per averlo in diretta sono diventate molto più rare a causa dei suoi molteplici impegni, forse per una maggiore calibratura degli interventi da parte dell’ufficio stampa.
La settimana scorsa, all’ennesimo lunedì bucato, ho cercato di fare il colpo e portarlo in studio prima della gara con la Juve, per giocare la partita con Fassino e stemperare un po’ il clima, esserci riuscito è stato per me motivo di soddisfazione.
Il Pentasport è filato via bene, con interventi autorevoli (Sconcerti, Ermini, Calamai, Di Caro), oltre al confronto con Fassino che, vi assicuro, non era affatto facile da organizzare.
Il mio tono non era affatto conciliante e sullo stadio, per esempio, ho espresso le mie perplessità sulla lunghezza dei tempi.
Chi è prevenuto a prescindere continuerà ad esserlo, ma vorrei ancora sottolineare che:
al Pentasport è venuto per due ore Matteo Renzi;
abbiamo più volte intervistato personaggi della destra;
dalla trasmissione sono uscite alcune notizie, tra cui lo stadio in cinque anni, il non presentarsi al Cda della Fiorentina, la possibilità che Firenze affianchi Roma nella candidatura olimpica;
il Pentasport è stato il primo terreno di confronto tra Galli e Renzi nel 2009.
E ora direi che si può tornare a concentrarci su quella partituccia di domani.