Ormai sapete tutti della mia simpatia personale e del rapporto costruito negli ultimi tre anni con Giampaolo Pazzini, che intervistai la prima volta quando era ancora un ragazzo all’Atalanta.
Un ragazzo però con la testa da calciatore, molto più maturo dei suoi 20 anni, che intanto sono diventati 23.
E sapete anche delle stilettate che ho dato (con dispiacere) a Valeri Bojinov, che ama spesso circondarsi di persone che gli dicono (o gli dicevano, spero) che va tutto bene, che lui è il migliore e che sono gli altri a sbagliare e a non capirlo.
Detto questo, è bene essere chiari: nella storia del prolungamento del contratto, Pazzini e Bojinov sono esattamente sullo stesso piano e hanno perfettamente ragione Prandelli e Corvino: devono dimostrare di credere nel progetto viola firmando fino al 2011.
Non ci possiamo infatti più permettere un altro caso Toni, bisogna stare belli e tranquilli per costruire o provare a costruire qualcosa di importante.
E dirò di più: Pazzini farebbe bene, ancora più di Bojinov, ad affrettarsi a dire sì ed è strano che uno accorto come Tinti non abbia capito che in questo momento di tutto avrebbe bisogno Giampaolo tranne che di nuove pressioni extra campo.
Abbiamo puntato molto su di lui, gli vogliamo bene perché è uno dei nostri, ma ora ha un assist da sfruttare.
Ecco, guardi di non sciuparlo.