Strano mondo il calcio: se si chiudesse ora l’avventura fiorentina di Luca Toni, stavolta farebbe più male che nel 2007, quando pure se ne andò via nel pieno della carriera e da Campione del Mondo.
Me ne sono accorto, ma ne avevo già il sentore prima, ieri nel bel pomeriggio passato insieme a lui e a tutti coloro che sono venuti a riscuotere alla pasticceria Villani la scommessa sugli otto gol segnati.
Non so bene cosa accadrà, se Luca accetterà la proposta di Andrea Della Valle di entrare come dirigente nella Fiorentina oppure se vorrà provare ancora un’ultima sfida da calciatore, fatto sta che la gente gli vuole davvero più bene di prima.
Perché la sua è una storia pulita, perché ha rovesciato per una volta lo stereotipo del cavallo di ritorno che non funziona, perché lui è davvero una brava persona, molto disponibile con tutti.
Uno che non se la tira, al contrario di chi ha fatto un quarto della sua carriera e che pare sia stato unto dal Signore.