E’ talmente stupida, fuori luogo ed intempestiva l’uscita di Marotta che diventa troppo facile trovare il mandante.
A meno che, come capita a chi vuole essere più realista del re, l’improvvido Marotta, ormai nemmeno lontano parente del dirigente disponibile e cortese dei tempi della Samp, non abbia voluto di propria iniziativa servire il proprio padrone regalandogli questa polemica dopo le uscite “otelmiane” di Diego Della Valle.
Comunque siano andate le cose, mai si erano sentite nel calcio in un colpo solo tante sciocchezze a distanza di due mesi dall’avvenimento dei fatti.
Che bisogno aveva Marotta di tornarci sopra?
Perché mai la Juve avrebbe dovuto fare un piacere alla Fiorentina evitandole una brutta figura?
Si vorrebbe davvero far credere che a quattro giorni dalla fine del mercato, con tutta la dirigenza bianconera impegnata portare a casa il famoso top-player, a qualcuno sia venuto in mente di verificare il grado di fattibilità dell’operazione Berbatov-Fiorentina?
E a quale titolo il signor Marotta si permette di intervenire negli affari interni della Fiorentina, che gline importa a lui se i dirigenti viola fanno o non fanno una brutta figura?
Parole penose, una caduta di stile rovinosa, un atteggiamento da bulli di periferia, una scelta di tempo semplicemente ridicola: qui va a finire che ci tocca davvero rimpiangere Boniperti e l’avvocato Agnelli.