Provo a spiegarmi meglio sulla storia della marcia viola, che penso non si farà mai e che mi è venuta in mente riprensando a quanto successe nel 1980 alla FIAT, perché sono convinto che esista una stragrande maggioranza viola che pur tenendo d’occhio ADV non ne può più di quelli contro a prescindere.
Di chi insulta in estate, quando ancora tutto deve essere costruito, di chi non ha la minima fiducia quando il calcio è soprattutto speranza.
Credo con qualche fondamento che il popolo della Fiorentina non voglia stare in trincea tutti i giorni e a tutte le ore per fare le pulci o insultare quel proprietario o quel dirigente.
A costo di sembrarvi monolitico, devo anche dire che questo clima è stato generato da una scellerata condotta mediatica dell’unico responsabile tecnico della società, a cui è stato sciaguratamente e colpevolmente permesso fare di tutto, comprese le liste di proscrizione dei giornalisti (era lui che per anni ha deciso assurdamente cosa andava bene e cosa no, chi si poteva o non si poteva intervistare).
Dunque non una marcia pro Della Valle, ma un boato viola per dire che vorremmo ritrovare la Fiorentina, dividersi magari su questione tecniche, tipo vendere o non vendere Chiarugi, ma non avvelenarsi il sangue per poi vomitare tutto quello che leggo e sento da mesi, compreso certi soloni dalla schiena dritta autoreferenziali che parlano nel vuoto.
Ci siamo dispersi in decine di rivoli, siamo (siete) al tutti contro tutti, incapaci ormai di un giudizio sereno.
Chi è contro filtra tutto attraverso la lente dell’odio sportivo: Pradé, Montella, Jovetic, Viviano.
Non sietre un po’ stufi di tutto questo?