Sto ascoltando “Viola nel cuore” e sento che il grande Leo Vonci se la prende con Cognigni per quello che ha detto in esclusiva a Radio Blu a proposito del rigore sbagliato, perché secondo lui il prossimo che andrà a battere sentirà troppa responsabilità.
Poi ci sono i tantissimi che si sono arrabbiati col presidente esecutivo per via delle dichiarazioni sul futuro societario.
Ebbene, io sarò politicamente molto scorretto ma devo dire come sempre ciò che penso: le dichiarazioni di Cognigni sono assolutamente normali e se le stesse parole le avesse pronunciate ADV nessuno avrebbe avuto nulla da ridire.
Cosa c’è infatti di scandaloso nell’affermare che “è un periodo in cui non si segna neanche su rigore”, oppure nel disegnare un futuro societario in cui non si dice chi verrà o in quanti verranno ma allo stesso tempo si ricorda che non ci sarà più una sola persona a decidere e che Macia è importante per la Fiorentina?
Il fatto è che Mario Cognigni resta sulle scatole a tanti tifosi per via della sua schiettezza che lo ha portato a commettere errori mediatici non indifferenti, tipo le sparate sui tre che “non vogliamo più vedere”, oppure le bastonate su Mutu e Montolivo, a quest’ultimo il giorno prima di mandarlo in campo a Udine.
Questi errori li ho e li abbiamo rimarcati a Radio Blu, ma sinceramente tutta questa incavolatura sulle parole di ieri la trovo del tutto ingiustificata, a meno che non si decida che Cognigni debba stare zitto a prescindere, magari perché non piace la sua inflessione dialettale.
Si fa un gran parlare di “uomini di calcio” ed io vorrei sommessamente ricordare che la Fiortentina quando è fallita di uomini di calcio a governare il mercato e la società ne aveva addirittura due: Peppinello Pavone e Ottavio Bianchi.
Ve li ricordate? Che hanno combinato per salvarci, oltre a preoccuparsi di vedersi accreditare prima del disastro le proprie principesche competenze?
Esistono dirigenti bravi e dirigenti scarsi e indipendentemente dal giudizio che ognuno di noi può avere su Cognigni inviterei tutti ad andare oltre le stereotipo che abbiamo in testa.