Quattro gradi di responsabilità per lo scempio a cui stiamo assistendo, con l’avvertenza che i Della Valle saliranno presto in classifica, se non si occuperanno intensamente della Fiorentina.
Al primo posto, non c’è dubbio, Corvino.
Il giudizio non riguarda questo campionato, ma la conduzione degli ultimi due anni in cui ha fatto e disfatto quello che ha voluto spendendo malissimo i soldi.
Lui ha scelto i giocatori, lui ha scelto Mihajlovic, lui ha gestito in tutto e per tutto l’ambiente, innescando guerre e guerriglie personali che oggi danno il risultato che è sotto gli occhi di tutti: basta vedere quanta gente c’era al Franchi ieri sera e la nostra classifica dal maggio 2010.
Ad un centimetro, i giocatori, ormai con le faccia al vento.
Indifendibili, di pasta frolla, incapaci di capire cosa sia stata e cosa sia la Fiorentina.
Non tutti, ovvio, ma l’elenco se lo faccia ognuno nella propria cameretta, senza però scordare di mettere al primo posto (inarrivabile) il signor Vargas, il prototipo 2011 più autentico del calciatore viola.
Ben distanziati i Della Valle, che non sono presenti, ma ci mettono i soldi.
Che non dimostrano passione (Diego molta, ma purtroppo solo in Calciopoli), ma pagano tutti regolarmente, compresi i propri uomini che navigano in un mare di incertezze e che si sono fidati troppo di Corvino.
Se non intervengono alla svelta, se non stanno sul fiato sul collo dei vari Cognigni (ma perché non si vede mai?), Mencucci, Teotino, Guerini e Ripa per capire cosa succede, se non pretendono report quotidiani su quello che accade, saliranno come detto velocemente in graduatoria.
Infine, una new entry: Delio Rossi.
Eh sì, dopo una quarantina di giorni qualcosa di più si poteva e doveva vedere.
Ok, c’era da lavorare, e lo sappiamo.
Ma se un fiorentino fosse partito per l’Australia a fine ottobre e fosse tornato al Franchi ieri sera senza aver visto e sentito niente, mica si sarebbe accorto che in panchina non c’era più Mihajlovic…