Cari ventenni e trentenni che vestite la maglia della Fiorentina,
mi rendo conto che ormai non esistono più contatti generazionali con voi e che ormai quasi tutti potreste essere miei figli, cosa che in verità un po’ mi spaventa, ma non al punto di frenarmi.
Sinceramente non riesco a capire cosa frulla nelle vostre teste e temo che la maggior parte di voi abbia acquisito col passare del tempo un concetto di impunità assoluta, che la corte dei miracoli che vi circonda aiuta ad alimentare.
Vi devo purtroppo (per voi) dire che non è proprio così, che il vecchio cronista e raccontatore di partite che vi sta scrivendo ha annusato in giro una situazione non felicissima: la gente, il popolo viola per dirla con una certa retorica, si è stufata.
Non si sta stufando, ma ripeto: si è proprio stufata.
Continuano a circolare in città storie poco edificanti, io le ascolto con la solita patina di indifferenza che mi accompagna da decenni perché non mi è mai piaciuto spiare dal buco dalla serratura.
Mi basta giudicare quello che vedo in campo e quel che vedo è di una desolazione totale per impegno e capacità tecnica.
Avete prima messo in croce Mihajlovic, che non mi è mai piaciuto, anzi per me è proprio scarso come allenatore, ma che ha pagato per tutti voi.
Adesso è sulla graticola Corvino, che ha la grande colpa di avere creduto in tutti voi pensando ad un impegno ed una resa un po’ differente rispetto a quanto state offrendo.
Dopo, vi avverto, non rimane nessun altro: i parafulmini sono finiti.
Guardiamo quindi di darsi una regolata per arrivare alla fine del campionato con i minori danni possibile.