Speriamo che non ci siano eccezioni e che tutti gli altri presidenti prendano l’esempio dal Milan.
Vorrei che in un momento drammatico come questo per l’Italia venissero fatti i nomi e i cognomi di quelli che ci provano, calciatori e procuratori.
Da Repubblica.it

L’ad del Milan, Adriano Galliani non ha dubbi su come la società rossonera risolverà la questione legata al contributo di solidarietà. “Noi al Milan abbiamo già deciso: la tassa di solidarietà, se sarà confermata, la pagheranno i calciatori come tutti gli altri lavoratori italiani.
Su questo punto – ha detto Galliani a Sky Sport- non c’è trattativa e se non sono d’accordo facciano pure sciopero. Io e tanti altri presidenti, che ho già interpellato, non faremo passi indietro”.
Il problema si pone perchè i calciatori trattano le loro retribuzioni con le società al netto delle tasse e nei contratti depositati in Lega è evidenziata anche la cifra netta percepita dall’atleta. La nuova tassa costerebbe alle società di serie A circa 40 milioni di euro. Un salasso insostenibile per Galliani:
“Non mi pongo neanche il problema. I calciatori guadagnano milioni di euro l’anno, non vedo come potrebbero tirarsi indietro di fronte ad un contributo straordinario di solidarietà che si è reso necessario in un momento di grave crisi. Come lo spiegherebbero ai tifosi? Loro sono abituati a non preoccuparsi delle tasse ma questa volta è diverso e spero che se ne renda conto anche Tommasi, il presidente dell’Aic. Se così non fosse, facciano pure sciopero, ma vi assicuro che non otterranno nulla”.