Ogni limite ha la sua pazienza, diceva Totò, oppure era il contrario, non ricordo bene e importa fino ad un certo punto.
Quello che è certo che qui siamo in apnea, si boccheggia pensando alla Fiorentina.
A due mesi dalla fine del campionato si naviga a vista e devo confessare a distanza di giorni il mio stupore quando sono andato a Cortina.
Mi sono apparsi davanti dei fantasmi: Felipe, Papa Waigo, l’imperturbabile Marchionni, l’inaffidabile Babacar, pare ci fosse pure Gulan, e poi i sopportati e i costosi, da Frey a Montolivo
Insomma mi sembrava di giocare a scala 40, quando dopo averlo dato via ti rientra lo scarto, e pensare che se ne erano già andati in 6.
Non vorrei ripetermi, ma siccome mi leggono anche e soprattutto a Cortina, ribadisco il concetto che tanto ha fatto arrabbiare Corvino: qui a Firenze c’è una depressione che fa paura e non è, proprio no, per colpa dei giornalisti che non sanno raccontare le magnifiche virtù di una Fiorentina impalpabile.
Il fatto è che non succede niente e non arriva nessuno, l’unico aspetto positivo è che oggi non ci sono state risse, ma è davvero una magra consolazione.
Dopo 18 mesi di patimenti non si può accendere la fantasia della gente con Nastasic e Romulo, ci vuole ben altro, ma purtroppo questi appelli cadono sempre nel vuoto.
Ci rimane solo Jovetic, che domani parlerà in sala stampa: per ora ci aggrappiamo a lui per non buttarci troppo giù, ma è dura.