La cosa più significativa della grigia giornata viola (secondo tempo osceno, altro che la voglia di vincere raccontata da Mihajlovic a fine gara), peraltro in linea col resto della stagione, sono state le parole finali di Andrea Della Valle, con il fuori programma della richiesta di precisare su Radio Blu il concetto-Udinese.
Questa della precisazione e non dell’intevista è un concetto importante che nella vita, perché nella vita bisogna essere educati.
E se un protagonista chiede di intervenire per puntualizzare un concetto io posso provare, come è successo, a trasformare il tutto in una chiaccherata, ma devo rispettare la volontà dell’interlocutore, che comunque ha detto qualcosa di interessante anche nel nostro dialogo.
Per esempio che nelle segrete stanze non è così buono come sembra quando parla alla stampa di stagione dignitosa.
Ecco, io mi auguro che Andrea Della Valle sia molto arrabbiato con i suoi referenti tecnici (Corvino, Mihajlovic, i giocatori) perché qui non siamo riportati dalla piena e due campionati che si chiudono all’undicesimo e nono posto pagando il quinto monte ingaggi d’Italia sono negativi, da 5, punto e basta.
Ha fatto bene a precisare che non voleva paragonare l’Udinese alla Fiorentina perchè il concetto sulla tranquillità friulana espresso un po’ troppo in fretta e in diretta al momento del gol di Isla a Verona a Sky rischiava di diventare un autogol clamoroso.
Io per esempio avevo mi ero subito arrabbiato e ho detto che ad Udine in C2 si sarebbero abbonati in 170 e non 17.000 e che ai Della Valle non sarebbe mai passato per la testa di comprare l’Udinese.
Ergo: Firenze va presa così com’è con i suoi pregi e i suoi difetti, che nel calcio sono minori dei primi.
Della Valle, che ascolta sempre Radio Blu quando rparte dal Franchi, si deve essere accorto del rischio e ha chiesto di intervenire.
E’ la seconda buona notizia di un magro fine settimana, dopo le ammissioni di colpa di Mihajlovic.
Non tanto il fatto che Andrea abbia parlato in esclusiva da noi (quella è una soddisfazione giornalistica, che giustamente non interessa ai tifosi), ma piuttosto la voglia che ancora ha di non staccare la spina, di spendere il nome della famiglia per la Fiorentina.
Come gli ho detto in diretta, hanno fatto un sacco di sbagli a livello di comunicazione: speriamo che, come nel caso dell’apprendistato di Mihajlovic, siano serviti a qualcosa.