Zero gioco, una prodezza, un punto e un quintale di fiele impossibile da buttare giù.
Non mi è mai piaciuta la retorica del tifoso “che fa sacrifici”, perché andare allo stadio non è qualcosa che viene prescritto dal medico, sia in casa che in trasferta, ma per la prima volta credo che sia giusto fare qualcosa per quei duecento disgraziati che si sono fatti sedici ore di pullman e hanno assistito all’indecoroso secondo tempo di Bari.
Non vuoi restituire i soldi del biglietto?
Va bene, allora regala quello della prossima trasferta a Verona, quasi certamente senza limitazioni, e affitta i mezzi per riportare allo stadio chi ieri era al San Nicola.
Insomma, cara Fiorentina, fai qualcosa, dai un segno che sei ancora viva, perché ieri quella non sembrava una squadra di calcio.
Non ci sono spiegazioni, non ci sono giustificazioni: ancora si continua a parlare di condizione fisica approssimativa, di calciatori “che non sono al 100%”, ma a marzo e e senza impegni infrasettimanali in Europa?
Se questo è il livello, Jovetic quando lo vediamo in forma? A gennaio 2012?
Mutu, Ljajic e Vargas (per la mezz’ora in cui è stato in campo) hanno sottratto invece di dare, Natali nel primo tempo è perfino riuscito a farsi fregare da Castillo, Montolivo sembrava un auto a tre cilindri, Behrami dopo venti minuti pareva Cristiano Zanetti.
Il Bari, che ha giocato contro i suoi tifosi, ha perfino cercato di vincere la partita, noi evidentemente eravamo troppo preoccupati per il prossimo impegno contro il Catania.
“Una partita tra le più difficili che possono capitare in questo momento”, dirà Mihajlovic sabato prossimo in conferenza stampa e ha ragione, lui è bravissimo ad analizzare le gare prima ed è estremante onesto dopo la gara.
Manca il mezzo, ma quello è un dettaglio, mentre aumentano a dismisura i sassolini che Corvino tirerà fuori a fine stagione: ce la farà a consegnarci la verità nel giro diciamo di un paio d’ore di rilassante incontro con i giornalisti, oppure i torti subiti sono così grandi che ci vorrà l’intero pomeriggio?
E’ solo per saperlo, così mi tengo libero.