Pare che Adrian Mutu fosse molto scocciato di partecipare insieme ai compagni alla cena dgli sponsor della Fiorentina, tutta gente, compreso il nostro gruppo radiofonico, che contribuisce in modo sostanziale al pagamento dei suoi elevati emolumenti.
Gira pure per Firenze l’indiscrezione che nei due giorni post Udine e prima di Parma non fosse, mettiamola così, troppo addolorato per la sconfitta e neanche troppo concentrato per l’impegno successivo, a cui peraltro non ha partecipato per imprecisati problemi fisici.
Che sia vero o no, siamo alle solite: di Mutu non ci si può fidare mai e capisco l’irritazione della società che lo ha ormai messo sul mercato.
Tralascio le puntate precedenti, perché mi sembrerebbe di farmi e farci del male, ma certamente va trovata una soluzione perché circola voce che si sia definitivamente scocciato pure Mihajlovic.
Lo teniamo così? Può anche essere, ma mi pare una mina vagante.
E se riusciamo a venderlo, chi prendiamo? Ecco, questo è il punto: chi prendiamo?
Non una scommessa, ma uno già fatto e finito.
Sembra che Di Natale non si muova e allora non rimane che sperare in una trattativa sotto traccia di Corvino per qualche nome per adesso mai fatto (ma niente scommesse, per favore).

Ho letto in un giorno e mezzo un libro bellissimo: “L’albero dei mille anni” di Pietro Calabrese, malato di tumore e scomparso qualche mese fa.
Lo consiglio a tutti, per sentirsi magari con lo stomaco in subbuglio mentre sfogliate le pagine, ma molto più dentro “le cose vere della vita”, appena lo avrete finito.