Il 2010 sarà certamente ricordato come l’anno dell’autoreferenzialità viola.
In settimana Corvino dà 10 a Mihajlovic (quanto meritava il Prandelli dei primi tre anni? 20?) e in una lunga intervista non dice neanche una volta: “ho sbagliato”.
Tutto bene, tutti bravi: cinque grandi anni (storicamente quattro anni e cinque mesi, please), tutti gli acquisti azzeccati.
Cerci andava preso a quelle cifre perché ci voleva un quarto esterno di riserva ai tre che abbiamo (Santana, Vargas e Marchionni, non Claudio Sala, Donadoni e Bruno Conti…), D’Agostino lo voleva il Real Madrid, nessun accenno alla mancanza (dal gennaio 2009!) di una punta di riserva e di un terzino sinistro.
Per il tecnico siamo almeno da quinto/sesto posto (a luglio eravamo da Champions, ma va bene lo stesso), basta recuperare i giocatori.
I giocatori vanno in sala stampa e la musica è sempre la stessa: “se fossimo al completo…”, “siamo stati penalizzati dalle decisioni arbitrali, altrimenti avremmo almeno quattro punti in più e staremo là con le altre”, “questa è una grande rosa (beh, certamente è fra le più costose d’Italia), abbiamo giocatori da Nazionale che tutti gli altri ci invidiano”.
E ancora: Mihajlovic lo abbiamo strappato allo sprint all’Inter, meno male che abbiamo preso lui, grande motivatore, altro che quel pretino di Prandelli.
Mica metteranno gli occhi addosso a Ljajic? E’ un campione, se ne sono accorti tutti.
Come hanno fatto l’Inter, il Real Madrid e il Chelsea a giocare fino ad oggi senza Vargas?
Attenzione perché ci portano via i nostri giovani migliori, che certamente ripercorreranno le gesta della Fiorentina ye-ye.
Ma cosa aspettiamo a rinnovare il contratto a Donadel (ed io tra quelli che spingono di più), a Santana e, perché no, anche a Comotto, uno così fiero e soddisfatto delle proprie prestazioni?
Mutu attende un quinquiennale, così finirebbe la carriera in viola a 38 anni. Ma sì facciamoglielo, in fondo è un fenomeno e poi c’è la fila a cercarlo.
Avramov? Affidabilissimo, chi ha al mondo un terzo portiere meglio del nostro? Non è un caso che prenda tutti quei soldi, appunto da terzo portiere. Un gran lusso, credetemi.
Perché De Silvestri non gioca fisso in Nazionale? Forse è un dispetto postumo di Prandelli.
Tutto così, da mesi, con la nostra complicità, chi più, chi meno (io mi metto tra i meno, ma nel carrozzone c’è certamente posto anche per me), perché ormai abbiamo dato per acquisito tutto: siamo (sono) bravi, belli e buoni, e noi anestetizzati da conferenze stampa show e imboscate mediatiche con chi osa dissentire.
Poi andiamo ad Udine e facciamo la figura rimediata ieri: roba da vergognarsi e stare nascosti per una settimana, se non ci fosse da giocare martedì.