Mi è molto piaciuto il modo in cui Diego Della Valle ha affrontato la questione Mencucci: ha e avrà la nostra fiducia, ha detto, gli chiederò solo di essere più attento quando parla con altri toscani.
Alla faccia di tutti coloro che per questioni personali consideravano già morto come dirigente l’amministratore delegato viola..
Guardate invece come si è comportato Galliani con Meani oppure gli Agnelli con Moggi (meno con Giraudo e soprattutto Bettega).
Conosco l’uomo Mencucci e, come ho detto e scritto fin dall’inizio, sono pronto a giurare sulla sua onestà.
Non solo, ma poiché ho avuto con lui anche qualche scontro per questioni diciamo così commerciali, sono certo che non ha mai avuto deliri da onnipotenza legati al ruolo che occupa.
Insomma, non ha mai pensato di comandare lui,, saltando i fratelli Della Valle.
Anche un contratto di poche decine di migliaia di Euro (spiccioli per il giro d’affari della Fiorentina) necessitava del benestare di tutto il consiglio di amministrazione.
Ma non è questo il punto: il fatto è che nel calcio si assiste quasi sempre ad uno scaricabarile vergognoso e la lezione di stile data da Diego Della Valle in queste ore di febbrile attesa merita di essere sottolineata.