Va bene amare la viola, incitarla, soffrire per lei, ma non venga chiesto ai tifosi di stare zitti, di non esprimere il proprio malcontento.
Perché è un po’ questo l’andazzo degli ultimi tempi: chi critica e analizza sembra commetta un delitto di lesa maestà.
Ma dove sta scritto che definire nettamente insufficienti le campagne acquisti-cessioni del 2010 significhi essere contro la Fiorentina?
Si può essere scontenti della gestione societaria degli ultimi nove mesi (e insisto: anche di quella mediatica) e andare lo stesso sabato a tirare fuori tutto quello che uno ha dentro al Franchi, per aiutare la squadra a fare tre punti fondamentali.
C’è bisogno della giusta tensione, un mix di concentrazione e cattiveria agonistica, perché non vorrei che qui a forza di dire di tranquillizzare l’ambiente si scivolasse nella fiacca.
Contro il Bari ci vogliono allenatore e giocatori affamati e pure un po’ preoccupati della reazione del popolo viola di fronte ad una nuova prestazione scialba o anche ad una buona prova che duri però al massimo trenta minuti.
Stringiamoci dunque intorno alla Fiorentina, ma senza buttare il cervello all’ammasso e ricordando che sempre e solo di calcio stiamo parlando.