Quanto sia costato D’Agostino lo scopriremo solo leggendo tra un anno il bilancio della Fiorentina: nove, dodici milioni?
La differenza non è poi così fondamentale se pensiamo al reale valore del giocatore, che era di più di venti appena quindici mesi fa.
Il problema è un altro: D’Agostino ha già saltato tre partite su cinque, ha svolto una preparazione a spizzichi e bocconi per via del solito ginocchio infortunato ad Udine e adesso pare che non sia disponibile nemmeno contro il Palermo.
La vicenda comincia a diventare allarmante, anche perché si tratta del maggiore investimento della campagna acquisti viola.
E allora io mi chiedo sommessamente se sia stato davvero il caso di provare ancora una volta a fare l’affare, tentazione peraltro già avuta diverse volte in passato.
Nella speranza che un ottimo giocatore come D’Agostino riparta subito dal 17 ottobre a Genova, mi pongo un altro interrogativo che mi è nato spontaneo quando ho letto che Corvino aveva “visto” al momento giusto Pastore, ma non lo aveva preso in considerazione perché eravamo “già coperti nel ruolo”.
Ma Boruc e anche Cerci non sono state occasioni colte al volo(giustamente nel caso del polacco, mentre sul secondo aspettiamo importanti evoluzioni) nonostante che nei ruoli di portiere ed esterno destro (Marchionni, Santana) fossimo già più che a posto?
Il dibattito è aperto, ricordandoci che stiamo parlando solo di calcio e quindi sarebbero sconsigliabili le guerre sante pro o contro Corvino.