Possibile che non ci siano vie di mezzo?
Prima della radiocronaca di Valencia, c’era chi chiamava in radio per parlare di una squadra seconda solo all’Inter, ma nemmeno tanto.
Ora c’è chi scrive che dobbiamo fare alla svelta 40 punti per salvarci il prima possibile.
Tutto questo per una prova incolore, che ha dato segnali preoccupanti, ma che non può essere il metro per giudicare la prossima Fiorentina.
E’ chiaro che l’ambiente è stato caricato a mille dalle dichiarazioni battagliere di Mihajilovic, pericolo su cui mi ero già soffermato, però è indubbio che la squadra si è rinforzata.
Sul come si può discutere, ma non ha venduto nessuno dei big e allora forse bisognerà partire dall’undicesimo posto del maggio scorso per capire che non stiamo per caso sbagliando l’idea di fondo di questa Fiorentina.
Ovvero: ma era davvero tutta colpa dello scollamento tra Prandelli e la dirigenza la vertiginosa caduta degli ultimi tre mesi?
Oppure magari stiamo sopravvalutando qualcuno?
Perché se partiamo dall’undicesimo posto, con D’Agostino e Boruc (ma senza Frey, ovviamente) al massimo si arriva ottavi, che non è proprio quello che i tifosi sognano.
Se invece si pensa che l’organico base di Prandelli fosse da quinto, sesto posto (e io sono tra quelli), allora si può cercare di capire con serenità cosa c’è che non va.