Sono stato fortunato e devo ringraziare il mio amico Aurelio Virgili che mi ha permesso di partecipare alla bellissima cena organizzata dal Viola club Borgonovo in onore di Stefano.
Lui è arrivato verso le 22, io sono stato un po’ più disinvolto dell’ottobre 2008 quando andai a trovarlo all’ospedale, non sapevo cosa dire e lui mi salutò per primo col sintetizzatore.
Me lo sono abbracciato e quando Aurelio ci ha fatto la foto insieme gli ho bisbigliato all’orecchio: “tu sei il mio colpo di fortuna di radiocronista. Perchè se non la mettevi dentro contro la Juve nel 1989 sai a quanti gliene fregava del mio “profetico” discorso sul sogno dei fiorentini, che è quello di segnare al novantesimo eccetera, eccetera?”.
Lui mi ha sorriso con gli occhi e mi sono sentito per un attimo complice del nostro passato di giovani uomini, che per me è diventato un presente meraviglioso e per lui una gabbia da cui vorrebbe scappare ogni secondo della propria vita.
Poi ho ammirato ancora una volta la stanca e delicata bellezza di Chantal e ho conosciuto Alessandra, che ho trovato meravigliosa non solo per come segue il babbo, ma anche per la stretta di mano.
Io non sopporto le mani ciondolanti, quelle “smencie”: Alessandra ha una stretta di mano fantastica, direi quasi virile se non temessi di oltraggiare la sua femminilità.
E in fondo alla serata ho saputo che tra qualche mese Stefano diventerà un giovanissimo nonno perché Andrea, il primogenito, sta per avere il primo figlio.
Dai nonno Stefano, torna presto a trovarci.