Devo prima di tutto delle scuse sincere ai tanti a cui non ho risposto, e non è purtroppo la prima volta che accade.
Vivo questa mancanza di dialogo con voi con un sottile senso di colpa, ma davvero le forze sono queste: lavoro 14 ore al giorno, ho una famiglia di cinque persone e una radio di una quindicina di ragazzi da mandare avanti e spesso proprio non ce la faccio ad interagire.
E veniamo al futuro, che si annuncia un po’ grigio e che invece io vorrei che fosse almeno nell’immediato una grande occasione per una prova d’orgoglio.
Nelle prossime undici partite dobbiamo pretendere almeno venti punti, che porterebbero la Fiorentina in una posizione di classifica un po’ più consona alla sua storia.
Non se se basteranno per andare in Europa, e comunque ci sarebbe sempre la finale Coppa Italia, ma mi piacerebbe che il futuro cominciare da adesso e che non ci si trascinasse stancamente verso metà maggio fracassandoci e fracassandovi le scatole col tormentone Prandelli, il tormentone Vargas, il tormentone Frey e via a seguire.
Chiedo troppo?