Sono confortato: riesco ancora a far caso alle imbecillità italiane, anche se di piccolo cabotaggio.
Bene, vuol dire che non sono completamente immerso nel brodo del conformismo e dell’accettazione passiva di qualsiasi cosa ci venga propinata.
Ultimo esempio, uno dei classici della Repubblica, spesso fondata sulla televisione e sul calcio: il Festival di Sanremo.
Leggo che hanno invitato come ospite d’onore, pagandolo presumo moltissimo, Antonio Cassano.
Un gigante del pensiero, uno che ha scritto più libri di quanti ne abbia letti (due a uno, pare) e che è un pessimo esempio per chiunque si avvicini allo sport.
Complimenti, d’altra parte dopo Mike Tyson che ti potevi aspettare?