Non ho conosciuto Bernardini, ma quelli che negli ultimi trent’anni hanno allenato la Fiorentina sì.
Ebbene, non c’è confronto: Prandelli è il più grande e anche se (tocchiamo ferro) vincerà poco questi saranno veramente anni indimenticabili.
La qualificazione di ieri sera, il successo col Lione portano la sua firma.
Cesare è stato eccezionale nel tenere la temperatura alta, ma senza esagerare, nel dare a tutti quella feroce concentrazione che una gara così richiedeva.
Hanno giocato con la testa, non rinunciando alla manovra, ma senza neanche esporsi troppo e se alla fine hanno avuto un po’ di “braccino”, beh c’era da capirli.
E’ stata davvero la vittoria del collettivo, delle seconde linee (Gobbi, Santana, Kroldrup) trascinate da Montolivo e Gilardino travestiti da gregari.
Una gioia immensa, che permette di rifiatare e andare a Liverpool non dico in gita premio, ma insomma senza dover sacrificare troppo al campionato, che è sempre più difficile.
Per come sono messi i vari gironi è impossibile prevedere se sia così più complicato arrivare secondi piuttosto che primi, anche se vincere all’Anfield (c’è riuscito solo il Genoa) ti fa entrare nella storia.
Ma Prandelli nella storia c’è già, e insieme a lui Corvino, i Della Valle, Cognigni, Mencucci e questo gruppo di giocatori con elevatissime qualità morali e degni di vestire la maglia viola.