Da quando Adrian Mutu è a Firenze avrò incontrato non so quante persone che hanno sparlato di lui, del suo carattere e del suo comportamento fuori dal campo.
Poiché nei giudizi mi sono sempre basato sull’esperienza diretta, ho sempre trovato fuori luogo quelle uscite, anche se due aspetti fondamentali del rapporto con lui vanno sottolineati.
Il primo è che le mie frequentazioni sono sempre state molto defilate e legate unicamente ad incontri professionali.
Il secondo è che credo (temo…) di essere diventato uno dei giornalisti più “anziani” professionalmente in circolazione, ed allora un minimo di rispetto in questi casi forse è dovuto.
Comunque sia, ho sempre trovato Adrian Mutu una persona molto cortese, e per quanto riguarda l’atteggiamento in campo ne ho sempre apprezzato, oltre alla classe pura, una certa generosità di fondo che lo porta, sia pure nei limiti dell’egoismo tipico dell’attaccante, a non nascondersi mai anche quando non è giornata.
Oggi Mutu è un uomo in difficoltà e la sua ultima proposta al Chelsea ne è una chiara dimostrazione.
Le possibilità che gli inglesi accettino di non avere i soldi della multa sono le stesse che abbiamo noi di vincere lo scudetto, eppure Adrian ci ha voluto provare lo stesso, dopo il cambio di procuratore e l’improvvida (per i tempi) ed ingenua uscita pre Palermo che era poi un grido di allarme.
Temo che sia tutto un abbaiare alla luna e che qui, se non intervengono i poteri forti del calcio, magari sollecitati dalla nostra Federazione, il cerchio si stia stringendo inesorabilmente.
In qualche modo però dobbiamo stare vicini a Mutu, anche se non certo economicamente, come propose via radio un improvvisato e bizzarro conduttore (che mi dicono esserci ancora) non più tardi di quaranta giorni fa.