Sarà perché ho passato qualche giorno a Viareggio, sarà perché sto facendo i conti con quante persone a cui voglio bene hanno combattuto e stanno combattendo con dei gravi problemi di salute, sarà perché quello che penso posso permettermi di dirlo quando e come voglio a duecentomila persone, sarà quello che volete, ma oggi non ce l’ho fatta più.
E così, quando ho sentito Melo dichiarare che solo Dio (e non quindi lui o il suo/suoi procuratore/i) sa dove giocherà nella prossima stagione, sono sbottato ed entrato in diretta.
Ma Dio, se esiste, si deve occupare del futuro calcistico di Melo o piuttosto di chi avrebbe veramente bisogno del suo intervento equilibratore, di chi sta davvero male, di genitori che non hanno speranze per i propri figli?
Vale per Melo, ma ovviamente anche per tutti quelli che in campo e fuori si riempiono la bocca con il trascendentale, mischiando (loro sì, davvero) il sacro con il profano.
Ma smettetela per favore, e se davvero avete una fede usatela per una vostra ricerca interiore, che peraltro ognuno di noi dovrebbe fare ogni tanto.
Non tirate in ballo Dio per cose meramente terrene, soprattutto quando in ballo ci sono solo e unicamente i soldi.