Per la mia solita teoria di fondo che forse, se sto un po’ peggio io e stanno un po’ meglio gli altri tutti ci guadagniamo, ho votato ancora una volta, e con sempre più fatica, per il PD.
Ma confesso che mi ci sono voluti un paio di giorni per capire come mai, a sentire le dichiarazioni post elezioni, sembra che Franceschini abbia vinto le Europee e Berlusconi le abbia perse.
E per quanto mi sia sforzato non ho proprio capito.
Non ho capito come si possa essere contenti per aver smarrito sette punti percentuali (quattro, senza i radicali) rispetto all’ultima sconfitta, impostando tutta la strategia comunicativa sulla sparata del nostro Presidente del Consiglio, che puntava ad almeno il 40%, con annessa la barba tagliata di La Russa.
La verità è che la sinistra sta annaspando, che tra poco si alzeranno i fuochi del congresso e che la frammentazione aumenterà.
Se l’Italia è un Paese ingovernabile, con la sinistra italiana non c’è neanche da sperarlo.
Ieri sera mia moglie si chiedeva se potevamo farci “imprestare” Fini, un po’ come succede nel calcio.
Non per molto, diciamo per una legislatura, tanto per sistemare un po’ le cose ed invece ci siamo beccati anche la confluenza di AN in quel simulacro (o farsa) della politica che fino a quando ci sarà Berlusconi è il PDL.
E poi sto a chiedermi perché Valentina salta a pié pari tutte le pagine che parlano di politica, mentre io alla sua età me le divoravo.
Un conto erano Nenni, Pertini, Fanfani, Zaccagnini, Berlinguer, un altro questa compagnia cantante di nani (politici, per carità) e tante, ma proprio tante, ballerine.