Alle 14 e 20 il signor Rodomonti arriva tranquillo in mezzo al campo e mette sul dischetto di gesso bianco il pallone, che si sposta di dieci metri.
Ci riprova e questo fantastico attrezzo, incurante degli interessi televisivi e del business in generale, si risposta di nuovo.
In un mondo normale, in uno sport che sia appunto solo uno sport, chiunque dotato di buonsenso avrebbe preso un’unica decisione: non si gioca e basta.
Ed invece niente, vanno tutti in campo come se nulla fosse, in una rappresentazione scenica che, dico la verità, a quel punto credevo durasse fino al novantesimo.
Farsa per farsa, almeno ci saremmo tolti il pensiero e, siccome con la testa la Fiorentina c’era molto più del Cagliari, magari avremmo pure vinto la partita.
Questo comunque è il calcio di oggi, asservito con tristezza alle varie ragioni di stato.